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La zonazione, la Tenuta di Suor Marchesa e Duca Enrico

La scelta di un’area specifica per la coltivazione di un vitigno è determinata da condizioni climatiche, geologiche e geografiche particolari e tali da permettere la realizzazione di un vino unico e individuabile attraverso le caratteristiche irripetibili della propria territorialità. L’esperienza diretta dell’uomo unita alla tradizione enologica hanno senza dubbio un peso rilevante nell’identificazione delle zone più adatte all’allevamento di un certo vitigno, ma oggigiorno il supporto scientifico e tecnologico aiuta a migliorare la qualità della produzione vitivinicola. L’attività di studio che, per mezzo di analisi multidisciplinari, permette di individuare precise porzioni di territorio, in funzione della vocazionalità di un ambiente alla coltura della vite, si definisce zonazione. I parametri che si prendono in esame nel corso di queste indagini di approfondimento sono solitamente il terreno, la disposizione della vigna e il clima. Poiché la risposta adattiva di una determinata uva cambia in base alle proprietà ecologiche, di suolo e geografiche del paesaggio, il processo di zonazione aiuta ad operare una più attenta suddivisione delle aree, con lo scopo di scoprire e rispettare l’attitudine di una terra ad ospitare un preciso vitigno. Questo studio, dunque, aiuta l’uomo a identificare l’habitat ideale per la produzione di un vino in grado di interpretare naturalmente il suo territorio d’origine.All’interno di un paesaggio apparentemente uguale, infatti, sono molteplici, sebbene impercettibili, le diversità che differenziano una zona dall’altra e che influenzano il prodotto finale. Un esempio concreto dello stretto legame che intercorre tra la scelta di un ambiente e la qualità del vino realizzato è ravvisabile nella Tenuta Suor Marchesa, a Riesi, e precisamente, nella creazione di Duca Enrico, un esempio di eccellenza enologica e dalla forte connotazione territoriale.Suor Marchesa si erge su una collina ben esposta ai venti, con terreni che partono dai 260 metri di altitudine sino ad un massimo di circa 350 metri sul livello del mare, e si trova in un’area tra le più vocate per la coltivazione dei vitigni a bacca nera, tra i quali predomina il Nero d’Avola, che genera risultati enologici differenti e distintivi del territorio di produzione. Per assicurarsi una tale eterogeneità produttiva l’uomo ricorre alla zonazione che, mediante una serie di analisi sulle peculiarità pedo-climatiche di un determinato habitat, studia l’interazione tra il vitigno e l’ambiente di coltivazione, rendendo possibile una mappatura di quest’ultimo in vari terroir – l’insieme di specifici fattori che conferiscono al vino la sua tipicità. Alla prova dei fatti, solo alcuni segmenti di vigna della Tenuta sono adatti all’allevamento di quelle speciali piante di vite, dalle cui uve nascerà Duca Enrico. In virtù delle peculiarità climatiche, geologiche e geografiche, le bottiglie di questo nobile vino avranno delle proprietà sensoriali e organolettiche irripetibili. Anche se messo a confronto con un calice di Passo delle Mule, il Nero d’Avola coltivato nella stessa Tenuta ma in zone diverse, il principe dei rossi rielabora in modo del tutto originale le qualità del suo territorio. Ma quali sono gli elementi che distinguono l’area vocata alla coltivazione delle uve del Duca Enrico dalle altre? Una corretta altitudine garantisce un equilibrio tra una giusta irradiazione solare e l’escursione termica, esaltando al meglio la complessità olfattiva del vino. Inoltre, il clima mediterraneol’esposizione a sud delle vignel’elevato calore e l’ottima ventilazione contribuiscono a rendere unico questo primo Nero d’Avola in purezza nella storia enoica siciliana. La composizione del terreno è prevalentemente siliceo – calcarea, con buone riserve di potassio assimilabile e altri microelementi. Per di più, la struttura drenante dello stesso permette alle radici di scendere in profondità, trovando così l’acqua preziosa e rara nei mesi estivi. Accanto alla tradizione enologica, i fattori sopra elencati determinato la personalità inconfondibile di un vino. La zonazione è, perciò, un importante strumento nelle mani dell’agronomoperché, oltre a supportarlo nella scelta del territorio più adatto, lo aiuta nei vari momenti della coltivazione della vite, dalla valutazione dei sistemi di allevamento più opportuni sino alla vendemmia, in vista di un calice qualitativamente ineccepibile. Da qui, lo sviluppo dell’allevamento ad alberello per Duca Enrico, utilizzato per la sua capacità di adattare la vite a condizioni ambientali difficili causate dalla carenza di risorse idriche. La realizzazione di un prodotto di qualità è, dunque, frutto del rapporto intrinseco tra profonde conoscenze agronomiche, informazioni scientifiche raccolte in vigna nelle annate precedenti e moderne tecnologie atte a rispettare ed esaltare la naturale espressione del vino. Per quanto concerne la vendemmia 2016 nella Tenuta Suor Marchesa, il lavoro è terminato a fine ottobre e si è servito di strumenti innovativi, come il lettore fluorimetrico Multiplex, che hanno permesso di seguire, in modo naturale e non invasivo, la lenta ma progressiva maturazione fenolica dell’uva; quindi, l’interpretazione delle indagini ha suggerito il miglior periodo di raccolta. Mediante le moderne tecnologie, è stato, così, possibile eseguire una “mappatura dell’uva in vigna”, un’operazione che ha evidenziato l’eterogeneità agronomica di uno stesso vigneto e ha permesso di vendemmiare porzioni di vigneto dello stesso Cru* in modo separato, per ottenere il miglior Duca Enrico. Un buon vino nasce prima di tutto in vigna, ma un ottimo vino è frutto di un delicato equilibrio tra diversi elementi: territorio, vigna, Cantina ma anche innovazione, cura e passione. Duca Enrico è tutto questo… e molto altro! La sua capacità di esprimere in maniera assolutamente personale la Tenuta Suor Marchesa, il suo fascino, lo stile e la longevità l’hanno reso capace di affermarsi nel panorama enologico internazionale e di far conoscere in giro per il mondo la sua terra d’origine. *Nel linguaggio enologico, zona delimitata produttrice esclusiva di un vino; in senso più ristretto, vigneto che fa parte di tale zona, capace di produrre vino di caratteristiche organolettiche particolarmente pregiate.

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