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I vini nati sulle pendici dell’Etna: Làvico, Nawàri e Sciaranèra

Il terroir insegna quanto la localizzazione geografica di uve e vitigni sia determinante per la qualità di un vino.

Duca di Salaparuta, che delle peculiarità territoriali siciliane ha fatto un’eccellenza internazionale, persegue questa valorizzazione muovendosi nel solco della tradizione senza rinunciare a virtuose sperimentazioni nelle Tenute come Vajasindi sulle pendici dell’Etna. Quest’ultima, situata in frazione Passopisciaro, nel comune di Castiglione di Sicilia, può contare sulla complessa conformazione del suolo vulcanico.

Qui il terreno è di colore bruno scuro e ha consistenza soffice e porosa per la presenza di una grande quantità di scheletro di pomice. Posizionata a nord del vulcano, la Tenuta gode di un microclima unico rivelandosi perfetta per la coltivazione dei vitigni a bacca rossa. La familiarità con le colate laviche non ha certo scoraggiato i contadini provenienti da queste terre che vi hanno costituito nel tempo una significativa quantità di aziende.

In particolare, la Tenuta di Vajasindi si estende per 11 ettari di terreno suddivisi in due terrazzamenti: l’uno a circa 700 metri sul livello del mare, l’altro a 620 metri di altitudine. Elemento tipico di Vajasindi è la pietra lavica presente in tutte le sue parti: i vigneti terrazzati, i muretti a secco e la cantina-museo.

Duca di Salaparuta alleva in questa Tenuta un vitigno autoctono dell’Etna: il Nerello Mascalese. Si tratta di un’antica varietà in grado di conferire personalità e longevità ai suoi vini come il Làvico. Nato da uve giunte a maturazione tra settembre e ottobre e raccolte a mano, questo vino affina le proprietà organolettiche grazie al percorso di fermentazione, maturazione e riposo in cantina. Il risultato è un vino rosso rubino dai riflessi granati, dalla struttura complessa e dal sapore vivace che si abbina perfettamente a carni rosse e formaggi, rivelandosi ottimo da freddo con il pesce.

E la Tenuta di Vajasindi ha affiancato al vitigno autoctono quello aristocratico del Pinot Nero che ha trovato due intriganti declinazioni in Nawàri e Sciaranèra. Beneficiando della ricca mineralità del suolo così come del clima caratterizzato da escursioni termiche, Nawàri può definirsi un Pinot Nero in purezza, fortemente legato alla tipicità della zona etnea dalla personalità unica. E Sciaranèra, presentato al Vinitaly 2016, rappresenta un’ulteriore sorpresa grazie alle sue uve coltivate nella parte bassa della Tenuta. Aromi fruttati e da raffinamento nonché note fruttate, floreali e speziate regalano un sapore elegantemente vellutato perfetto per carni e formaggi.

Scoprite di più sulle altre tenute Duca di Salaparuta – Suor Marchesa e Risignolo – con i loro vini dalla forte connotazione territoriale.

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